Alnwick Castle: un luogo magico

Nell’Inghilterra nordorientale, al confine con la Scozia, la contea di Northumberland ospita un luogo incantato in cui il tempo sembra essersi fermato: il castello di Alnwick.

Costruito nel 1096 dal barone Yves de Vescy per difendere la frontiera settentrionale inglese dagli assalti degli scozzesi, il secondo castello abitato più grande d’Inghilterra (dopo quello di Windsor) è la residenza ufficiale dei duchi di Northumberland ed è aperto al pubblico nel periodo estivo.

Veduta del castello di Alnwick

Nel 1309, il castello di Alnwick fu acquistato da Henry de Percy, primo barone Percy e avo degli attuali proprietari: Ralph Percy, XII Duca di Northumberland in carica dal 1995, sua moglie Jane Richard e i loro quattro figli. Henry de Percy fece restaurare il castello, la Abbot’s Tower, il Middle Gateway e la Constable’s Tower che sono arrivati ai giorni nostri in perfetto stato di conservazione, mantenendo intatto il fascino dell’epoca.

Dentro le mura del castello

Non sorprende quindi che la maestosa fortezza medievale sia divenuta negli anni una location ricercatissima nel mondo dello spettacolo, dal cinema (Becket e il suo re, Robin Hood: Principe dei ladri, Elizabeth, Transformers – L’ultimo cavaliere) alle serie TV (quinta e sesta stagione di Downton Abbey, sotto il nome di Brancaster Castle).

L’ingresso principale del castello

Un film in particolare, però, ha contribuito a rendere il castello di Alnwick celebre in tutto il mondo e uno dei luoghi più visitati d’Inghilterra: Harry Potter e la pietra filosofale (Chris Columbus, 2001), primo episodio della saga cinematografica con protagonista il mago nato dalla penna della scrittrice britannica J. K. Rowling. Il castello funge infatti da fiabesca ambientazione per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, comparendo anche nel capitolo successivo, Harry Potter e la camera dei segreti (2002).

Una scena di Harry Potter e la pietra filosofale

Il castello e il giardino

Data la sua posizione strategica nel Borders (la regione attorno al confine anglo-scozzese), il castello di Alnwick è una meta perfetta da visitare sia durante un viaggio in Scozia che in Inghilterra.

Passeggiando all’interno delle mura, si viene trasportati immediatamente nel magico mondo di Hogwarts, in attesa di una partita di Quidditch o di una lezione di volo sulla scopa, ma la bellezza dell’imponente architettura è tale da catturare chiunque, non solo i fan di Harry Potter.

Il castello in una scena di Harry Potter e la pietra filosofale

Il castello è composto da due costruzioni ad anello: l’anello interno contiene un piccolo cortile e le sontuose sale principali, in cui brillano regali salotti, biblioteche e sale da pranzo. Lungo il perimetro delle mura esterne svettano le torri, nelle quali si tengono mostre patrocinate dal ducato.

La Postern Tower ospita affreschi di Pompei, reperti dell’antico Egitto e del periodo romano-britannico, testimonianza del fervido interesse del duca per l’archeologia. All’interno della Constable’s Tower ha occasionalmente luogo la ricostruzione storica della tentata invasione dell’Inghilterra ad opera di Napoleone Bonaparte. La Abbot’s Tower è la sede del Northumberland Fusiliers Museum.

Dentro le mura del castello

La duchessa Jane Richard, originaria di Edimburgo, è la prima nella sua posizione a non provenire dall’aristocrazia e la prima donna a essere nominata Lord luogotenente di Northumberland, titolo conferitole nel 2009 dalla regina Elisabetta II: dal 2000 ha curato il rinnovamento dell’Alnwick Garden, il giardino adiacente al castello, rendendolo una delle maggiori attrazioni d’Inghilterra.

Un notevole contributo a tale successo è arrivato, ancora una volta, dalla saga di Harry Potter, grazie soprattutto a due suggestive materie insegnate a Hogwarts, Pozioni e Erbologia: dal 2005, l’Alnwick Garden ospita infatti il Poison Garden, in cui sono esposte alcune delle piante più tossiche al mondo (noce vomica o albero della stricnina, cicuta, ricino, digitale, belladonna, Brugmansia, Laburnum) insieme a cannabis, coca e papavero da oppio.

L’Alnwick Garden

Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter, rimasto orfano dei genitori all’età di un anno, viene affidato agli zii materni, Vernon e Petunia Dursley, dal preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts Albus Silente. Nei dieci anni successivi Harry cresce in un clima fortemente ostile: trattato con durezza dagli zii e vessato dal cugino Dudley, è costretto a dormire in un sottoscala, ma si rende presto conto di avere poteri straordinari.

Harry nella sua cameretta

Poco prima del suo undicesimo compleanno, Harry riceve inaspettatamente una misteriosa lettera, che gli zii gli impediscono di leggere. Col passare dei giorni le lettere aumentano sempre di più, recapitate da gufi e civette, finché lo zio Vernon decide esasperato di trasferire la famiglia in una sperduta baracca.

La lettera per Harry

Il giorno del compleanno di Harry, il guardiacaccia Hagrid riesce finalmente a consegnargli la lettera di ammissione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, rivelandogli di essere un mago. Harry riesce inoltre a far luce sul proprio passato: anche i suoi genitori erano maghi e, dieci anni prima, erano stati uccisi dal più terribile mago oscuro di tutti i tempi, Lord Voldemort; l’insolita cicatrice che ha sulla fronte è la testimonianza del fatto che quella notte è sopravvissuto alla furia di Voldemort, evento che lo ha reso una celebrità tra i maghi.

Harry e Hagrid a Diagon Alley

Hagrid accompagna Harry prima a Diagon Alley, un quartiere magico al centro di Londra dove poter procurare l’occorrente per la scuola, poi alla stazione di King’s Cross per prendere il treno in partenza dal binario 9 ¾. Qui Harry incontra Ron Weasley, anche lui al primo anno di scuola, e la sua famiglia. Durante il viaggio sull’Hogwarts Express, Harry e Ron fanno amicizia e conoscono Hermione Granger, saccente ragazza figlia di genitori babbani (senza poteri magici), e l’arrogante Draco Malfoy, verso il quale provano subito una contraccambiata antipatia.

Harry, Ron e Hermione

Giunti a Hogwarts, i ragazzi del primo anno devono essere assegnati dal Cappello Parlante a una delle quattro case della scuola: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Harry, Ron e Hermione vengono assegnati alla casa dei Grifondoro e stringono presto una forte amicizia.

Harry e il Cappello Parlante

Harry inizia a frequentare i corsi di magia, distinguendosi soprattutto per l’innato talento nel volo sulla scopa, grazie al quale diventa il nuovo cercatore dei Grifondoro nella squadra di Quidditch, il gioco più popolare nella comunità dei maghi.

Quidditch!

Nel corso dell’anno, Harry, Ron e Hermione vengono a conoscenza del fatto che sotto una misteriosa botola nel castello di Hogwarts è custodita la pietra filosofale, in grado di trasformare qualsiasi metallo in oro e di produrre un elisir di lunga vita. I tre si convincono che il sinistro professore di Pozioni Severus Piton, che sembra nutrire una particolare avversione per Harry, voglia rubarla per consegnarla a Voldemort, e decidono di intervenire. Dopo una serie di prove, Harry scoprirà che a volere la pietra filosofale è Raptor, il professore di Difesa contro le Arti Oscure, e dovrà affrontare nuovamente Voldemort, che sopravvive come un parassita nel corpo di Raptor, bramoso della pietra per tornare in vita.

Harry, Ron e Hermione

Curiosità sul film

Harry Potter e la pietra filosofale fu presentato in anteprima mondiale alla Leicester Square di Londra esattamente vent’anni fa, il 4 novembre 2001: per l’occasione, il cinema fu decorato in modo da riprodurre la scuola di Hogwarts.

Il film fu subito accolto positivamente dalla critica e riscosse un incredibile successo di pubblico, arrivando a incassare 974.755.371 milioni di dollari in tutto il mondo.

La statua di Harry Potter alla Leicester Square di Londra

Il castello di Alnwick, la King’s Cross Station di Londra, la Cattedrale di Gloucester, la stazione di Goathland e i Warner Bros. Studios di Leavesden furono utilizzati come set principali, ma le riprese del film ebbero luogo in diverse altre location sparse nel Regno Unito: alcune scene di Hogwarts furono girate a Harrow School e alla Cattedrale di Durham; la Divinity School dell’Università di Oxford venne utilizzata come infermeria di Hogwarts; la Duke Humfrey’s Library, parte della Biblioteca Bodleiana, divenne la biblioteca della scuola; la Australia House di Londra venne usata per la banca Gringott, la Christ Church come sala dei trofei di Hogwarts; la scena in cui Harry aizza il serpente contro Dudley venne girata allo zoo di Londra; Privet Drive fu ricostruita a Picket Post Close a Bracknell, nel Berkshire.

La Cattedrale di Canterbury, candidata come possibile set per Hogwarts, negò le riprese alla Warner Bros. a causa dei contenuti pagani del film.

La King’s Cross Station di Londra

Harry Potter e la pietra filosofale, così come gli altri capitoli della saga, vanta un cast stellare interamente britannico e irlandese su precisa volontà della Rowling, che intendeva così mantenere l’integrità culturale dei romanzi: i tre protagonisti Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson, che qui mossero i primi passi delle proprie carriere cinematografiche nei ruoli di Harry Potter e dei suoi migliori amici Ron Weasley e Hermione Granger, sono affiancati da attori come Richard Harris (Albus Silente nei primi due film, sostituito poi da Michael Gambon), Alan Rickman (Severus Piton), Maggie Smith (Minerva McGranitt), Robbie Coltrane (Hagrid), Tom Felton (Draco Malfoy), Jason Isaacs (Lucius Malfoy) e John Hurt (Olivander, il venditore di bacchette magiche).

La scrittrice J. K. Rowling con Rupert Grint, Daniel Radcliffe e Emma Watson

Richard Harris aveva inizialmente rifiutato il ruolo del preside Albus Silente, ma dichiarò di aver cambiato idea quando sua nipote lo minacciò di non rivolgergli più la parola se non lo avesse interpretato.

Richard Harris/Albus Silente in una scena del film

Il professore di Difesa contro le Arti Oscure, Quirinus Raptor, è interpretato da Ian Hart. Per la parte era candidato anche l’attore David Thewlis, che entrerà a far parte della saga dal terzo capitolo, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nelle vesti di un altro professore di Difesa contro le Arti Oscure: Remus Lupin.

Ian Hart/Quirinus Raptor (in alto) e David Thewlis/Remus Lupin (in basso)

Severus Piton, insegnante di Pozioni e direttore della casa di Serpeverde, è uno dei personaggi chiave della saga, magistralmente interpretato da Alan Rickman: per il ruolo era stato inizialmente selezionato l’attore Tim Roth, che dovette rifiutare essendo già impegnato sul set del film Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton.

Alan Rickman/Severus Piton (a sinistra) e Tim Roth (a destra)

Wiener Riesenrad, Vienna

La Wiener Riesenrad è uno dei simboli della città di Vienna e una delle attrazioni che richiamano più visitatori nella capitale austriaca. Sopravvissuta a incendi e bombardamenti, la gigantesca ruota viennese domina lo skyline della città con i suoi 64,75 metri di altezza. Dopo la demolizione della Grande Roue de Paris nel 1920, la Wiener Riesenrad è diventata la ruota panoramica più alta del mondo, primato che ha mantenuto fino alla costruzione della Technostar di Tsukuba (Giappone) nel 1985.
_

20180722_202246
Wiener Riesenrad (2018)

La sua posizione all’interno del Prater, un tempo riserva di caccia degli Asburgo e oggi fra i parchi pubblici più grandi e famosi della città, e la sua storia attraverso tre secoli l’hanno resa una delle location ideali per i film ambientati a Vienna. Non c’è da sorprendersi, dunque, nel ritrovarla in numerose pellicole; tra queste: Woman in Gold (2015), 007 – Zona pericolo (1987), Scorpio (1973), Lettera da una sconosciuta (1948).
_
C’è però un film che, più di ogni altro, esalta la Wiener Riesenrad: Il terzo uomo (1949) di Carol Reed, votato nel 1999 dal British Film Institute come il miglior film britannico del XX secolo. Un film entrato nell’immaginario collettivo soprattutto per tre aspetti: il personaggio di Harry Lime, le musiche di Anton Karas e la fotografia di Robert Krasker (premiata con l’Oscar).
_

Il terzo uomo (1949)
Il terzo uomo (Carol Reed, 1949)

Harry Lime è uno spregevole avventuriero che traffica in penicillina adulterata nella Vienna del dopoguerra suddivisa tra gli Alleati. Il personaggio (interpretato da un indimenticabile Orson Welles) compare nella pellicola per la durata complessiva di appena 5 minuti, ma il fatto che venga nominato continuamente (si contano 57 allusioni verbali prima del suo ingresso in scena) concentra l’attenzione dello spettatore totalmente su di lui.
_

Orson Welles - The Third Man
Orson Welles/Harry Lime ne Il terzo uomo (1949)

Il regista Carol Reed, già a Vienna per l’inizio delle riprese, incontrò per caso il musicista Anton Karas nella taverna in cui suonava la cetra (zither) e gli affidò la colonna sonora del film: il Tema di Harry Lime (The Harry Lime Theme) ebbe un successo planetario ed è ancora oggi uno dei brani più famosi e riutilizzati nella storia del cinema.
_

Anton Karas
Anton Karas

Tratti distintivi del film sono l’atmosfera spettrale e l’allucinato gioco di luci e ombre (molte scene furono girate con le strade bagnate per sfruttare lo scintillio della luce sulle superfici), ottenuti grazie a una magistrale fotografia in bianco e nero e alla tecnica di ripresa definita angolo olandese (la macchina da presa viene inclinata lateralmente in modo che l’orizzonte risulti in diagonale rispetto al bordo inferiore dell’inquadratura), introdotta a inizio ‘900 dal cinema espressionista tedesco e utilizzata per rappresentare tensione, disagio o squilibrio psichico.
_

Dutch angle - Third man
Esempio di angolo olandese ne Il terzo uomo

La Wiener Riesenrad è il luogo in cui lo scrittore Alga Martins (Joseph Cotten) incontra l’enigmatico Harry Lime ed è l’unica scena del film in cui sentiamo parlare Lime, la scena in cui egli pronuncia la celeberrima battuta:
_
“In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri, e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”
_

Cotten - The third man
Alga Martins/Joseph Cotten

Una volta azionatasi la ruota panoramica, la tensione della scena cresce con l’altezza della vettura entro la quale i due protagonisti discutono e con il cambiamento di tono della conversazione, che da tranquillo diventa pian piano sempre più grave, accompagnata dalla maschera di cordialità sullo sguardo minaccioso e luciferino di Lime.
_

Il terzo uomo - Martins e Lime
Cotten/Martins e Welles/Lime ne Il terzo uomo

La ruota può essere vista come una metafora della sorte: l’astuto Lime aveva invitato l’ignaro amico per offrirgli di collaborare ai suoi loschi traffici, ma si ritrova davanti il goffo ficcanaso che lo porterà alla distruzione.
_

Église de Saint-Étienne du Mont, Parigi

Parigi, emblema di romanticismo, arte ed eleganza, è da sempre una delle location preferite dai registi, che hanno contribuito a renderla immortale esaltandone le meraviglie o rivelandone scorci nascosti in numerosi film.
_
Passeggiando per la città si è inizialmente sopraffatti dalla magnificenza dei suoi capolavori, che catalizzano immediatamente attenzione, sorpresa e incanto. Pian piano, però, a prendere il sopravvento è l’indescrivibile sensazione di poter scoprire e contemplare bellezza ad ogni angolo, anche solo vagando senza meta.
_
Questa sensazione rappresenta uno dei più intimi e profondi significati del film “Midnight in Paris” (2011) di Woody Allen: un delicato omaggio alla città di Parigi in cui il regista guarda con intensa nostalgia alle epoche precedenti, al punto da far confondere presente e passato, da far diventare sogno e realtà una cosa sola.
_

Midnight in Paris (Woody Allen, 2011)
Midnight in Paris (Woody Allen, 2011)

Fino all’ultimo, le avventure del protagonista possono sembrare semplicemente frutto della sua immaginazione, ma forse è proprio questo il messaggio chiave del film: chi è abbastanza romantico ha il privilegio di poter credere che la storia sia vera.
_
Più volte, durante il film, un luogo apparentemente casuale diventa inatteso protagonista della scena, conferendole autenticità ed unicità straordinarie. È come se, all’improvviso, fosse impossibile ambientare la scena altrove. Come se, all’istante, ci convincessimo tutti che gli eventi hanno avuto luogo in quel punto preciso.
_

Midnight in Paris (Woody Allen, 2011)
Midnight in Paris (Woody Allen, 2011)

Uno di questi luoghi è la chiesa che compare nell’indimenticabile scena in cui Gil (Owen Wilson), durante una passeggiata notturna, accetta un passaggio su una vettura d’epoca che lo trasporta nella Parigi degli Anni Venti, il luogo e l’epoca in cui ha sempre sognato di vivere: si tratta dell’Église de Saint-Étienne du Mont, situata nel Quartier Latin, nei pressi del Panthéon e della stazione della metropolitana “Cardinal Lemoine” (Linea 10).
_

Saint-Étienne du Mont
Église de Saint-Étienne du Mont, Parigi

Questa chiesa rappresenta la continuità tra presente e passato, una porta per un viaggio nel tempo, una comunicazione tra epoche e mondi diversi. A renderla perfetta per il suo ruolo è già la sua posizione geografica: tra il Panthéon, luogo di sepoltura di tanti personaggi illustri del passato, e la Sorbonne, una delle università più prestigiose al mondo. Una zona, il Quartier Latin, dove biblioteche e librerie antiche si alternano a scuole ed istituti frequentati da persone di tutte le età: un luogo in cui antico e nuovo convivono e s’intrecciano nella realtà di tutti i giorni.
_